Pinocchio di Guillermo del Toro – Cangius Movies #128


Devo essere sincero non sono un grande amante del personaggio di Pinocchio…se penso alla mia infanzia ricordo il film della Disney come qualcosa di profondamente noioso, ero terrorizzato dalla versione televisiva di Comencini da cui ho dovuto imparare il motivetto da fare con il flauto a scuola…ma c’era una versione animata giapponese di cui adoravo la sigla che ancora oggi mi ronza per la testa. Quest’anno però su Pinocchio vengono annunciate le uscite di due film che vedono alla regia due dei miei registi preferiti e quindi intorno a questo personaggio si era creata aura d’interesse che però si è parzialmente sgretolata dopo la visione del Pinocchio di Zemeckis…ma per fortuna non solo Del Toro con il suo film mi ha dato una nuova prospettiva sul personaggio, mi ha saputo regalare, un musical, un film animato ed un ottimo dramma…tra i migliori film visti quest’anno e non solo.

Negli ultimi anni Pinocchio è tornato prepotentemente mainstream prima con Garrone e poi quest’anno con Zemeckis e Del Toro…tre film molto diversi tra loro di cui solo due ho trovato interessanti e di cui solo uno posso dire che mi ha colpito al cuore. Il film di Guillermo del Toro non racconta la storia che conosciamo noi, che mescola sapientemente la finzione letteraria di Collodi e la realtà storica nostrana evitando sapientemente ogni rifermento alla tradizione apocrifa Disneyana. Per tutto il film dialoghi e manifesti ci esortano all’obbedienza che è il tema centrale della storia…l’obbedienza in tutte le sue forme, verso i nostri genitori, verso i nostri educatori, verso i nostri governanti ed ognuna di loro ci viene presentata in modo in contesti diversi ed automaticamente ogni volta che il protagonista “disubbidisce” ne ricava conseguenze diverse, positive quando alla base dell’opposizione ci sono motivazioni importanti giuste, estremamente negative quando a dettare le azioni sono l’egoismo, la rabbia e altri sentimenti distruttivi. Ogni scelta che porta ad andare contro le regole imposte dagli altri crea una catena di eventi che dal sapore dolce amaro che in parte mi hanno ricordato il finale del miglio verde.

Questa versione di Pinocchio e ambientata nell’Italia fascista durante la seconda guerra mondiale, vediamo Geppetto che è un falegname molto richiesto nel villaggio toscano in cui vive insieme a suo figlio Carlo, insieme i due condividono una vita felice e piena nonostante l’assenza della madre venuta a mancare…ma la guerra lontana stava per raggiungerli devastando per sempre le loro vite. Pinocchio non è un desiderio per sconfiggere una vita di solitudine come ci ha insegnato la Disney…è il frutto di un grido disperato di sofferenza e di perdita, ma anche l’emblema di un senso di colpa…è un insieme di sentimenti di un padre che sopravvive al proprio figlio. Ma come succede ogni tronco che viene forgiato per avere una forma questo burattino dovrà essere forgiato nono solo nella sagoma ma nel carattere, nel giudizio…per diventare reale non vero in quanto capace di saper prendere decisioni.

Questo film da un punto di vista tecnico è assolutamente spettacolare, il design dei vari personaggi è stupendo…questo Pinocchio rispecchia fisicamente quello che esteriormente, è imperfetto, ruvido, pericoloso nel suo mostrare chiodi sporgenti con un buco da riempire all’altezza del cuore. L’adattamento italiano è molto buono ma meno caratterizzato rispetto alla lingua originale che presenta un cast vocale di primissima grandezza con Ewan McGregor, David Bradley, Ron Perlman, Tilda Swinton, Christoph Waltz e Cate Blanchett. La colonna sonora è forse la cosa migliore, è lo sto dicendo di un film in cui ogni elemento è quasi perfetto, le canzoni e le musiche di Alexandre Desplat sono eccezionali…evocative ed emozionanti ed anche divertenti.

Questo entra di diritto tra i migliori film di del Toro in assoluto! Questo Pinocchio per me lo metto tra i migliori film dell’anno e potrebbe ottenere diversi premi e nomination ai prossimi oscar…non voglio ancora fare pronostici ma almeno per me, per quanto riguarda l’animazione non c’è gare quest’anno. Un film che va visto e rivisto…che per me va già considerato un classico.

PRO
  • Fare un film su Pinocchio è sempre un rischio, storia vista e stravista, soprattutto negli ultimi anni eppure Del Toro è riuscito a reiventare il personaggio di Collodi dandogli un anima tutta sua
  • Io adoro i film della Laika e lo stile stop motion ma a volte si rischia di rendere troppo simili nello stile, qui invece sia nella tecnica che nell’estetica si nota una grandissima cura nei dettagli non solo nei personaggi ma soprattutto nell’ambientazione
  • La colonna sonora Alexandre Desplat e le canzoni sono una è propria delizia che ti fanno sognare e piangere con una delicatezza stupefacente
  • Nonostante l’adattamento italiano non sia affatto male il doppiaggio originale è fantastico Ron Perlman centra in pieno l’essenza del Geppetto di Del Toro
CONTRO
  • Vi sfido a trovarne un difetto…

PINOCCHIO DI GUILLERMO DEL TORO (2022)

(Guillermo del Toro’s Pinocchio) · USA · Animazione · Fantasy · Musical

 

SINOSSI: Il regista premio Oscar Guillermo del Toro trasforma il racconto classico di Pinocchio in un’avventura musicale in stop motion. Segui le disavventure di Pinocchio mentre cerca di diventare un bambino in carne e ossa e trovare il suo posto nel mondo.

 

REGIA: Guillermo del Toro, Mark Gustafson

CAST: Gregory Mann, Ewan McGregor, David Bradley, Tilda Swinton, Christoph Waltz, Finn Wolfhard, John Turturro, Ron Perlman, Tim Blake Nelson, Burn Gorman

SCENEGGIATURA: Guillermo del Toro, Patrick McHale

PRODUZIONE: The Jim Henson Company, ShadowMachine, Exile Entertainment

DISTRIBUZIONE: Netflix

DURATA: 104 min